Evasi dal caldo afoso
della città
siamo finalmente in alta quota
950 mt. slm
troppa gente anche qui
accampata all’ombra
sotto gli alberi
Non c’è parcheggio,
lasciamo l’auto
al sole infuocato di luglio
sembra di stare alla fiera
L’aria frizzante,
invita a mangiare
nel’unico ristorante
a due stelle
che non splendono
Finalmente a tavola!
siamo tutti affamati,
arrotiamo i denti
attacchiamo i grissini,
il pane e misere pizzette
afflosciate nel cestino,
in un attimo è svuotato
Berrei del vino,
solo l’acqua della caraffa
ci disseta
la cameriera non ci vede
o ci ignora
abbiamo fame,
stronza
è mezz’ora che siamo qui
fatti vedere
Nella lista scegliamo
i primi piatti
tagliatelle, gnocchi, ravioli
la cameriera ancora non si vede
che fame,
stronza
fatti vedere
Il nervosismo serpeggia
Tony incazzato
si alza
va in avanscoperta
a cercare la cameriera,
ora arriva
ha detto,
passa ancora un po’ di tempo
gli altri mangiano,
noi guardiamo
Il pane è finito
lo rubiamo dai tavoli vuoti
arriva il vino bianco
è fresco, meno male!
beviamo quello
pane e vino
abbiamo sempre più fame,
quasi un’ora d’attesa
finalmente arriva
la stronza
Lite furibonda,
le lingue infuocate
e taglienti
delle nostre donne
si avventano sulla sventurata,
dovrebbe smettere
di fare servizio ai tavoli,
unica alternativa
continuare a fare
la stronza.
Ecco gli gnocchi
duri come sassi,
tagliatelle al ragù
senza colore
e ravioli insulsi
senza sapore
ci siamo divertiti a tavola
in quella calda domenica
di luglio
nonostante la stronza.
© Franco Duranti - luglio 2015