Vorrei baciare le tue palpebre dischiuse,
e asciugare le tue lacrime
che scivolano via lente,
come un rivo di bosco
che scendendo ingrossa
il suo corso.
Vorrei accarezzare le tue cosce bianche,
e baciare ancora
la tua pelle tesa,
ma il mio cuore sgualcito è inerme,
e mi pare di strisciare
come un umido verme
Vorrei stringerti al mio magro petto,
e farti udire il mio cuore vivo,
che si dibatte,
ma poi, mi accorgo che è ormai sfatto,
come un frutto troppo maturo,
ormai di scarto
Vorrei cibarmi del tuo caldo miele,
e leccare avido
il tuo languido nettare,
godere del suo profumo selvaggio
mentre ti lasci andare
a un incalzante piacere
Vorrei amarti ancora, nonostante gli anni
e disseminare a oltranza,
come uno di vent'anni
che non ha timore del tempo che avanza,
ma inesorabilmente
tra noi due incalza
© 2014 Franco Duranti