Mentre tu sei assorta
nei tuoi carteggi di scuola,
io vago nella stanza,
con la vana speranza che
ti accorga di me.
E allora, passo e ripasso
tra il frigo e la sedia,
magari sbattendo e facendolo apposta
faccio baccano per farmi notare
ma tu sei lì, lontana da me
Tra i tuoi mille impegni
prepari la lezione per domani,
ma so già che pensi: tra non molto
sarà Pasqua e al biglietto da fare
E allora tossisco, una tosse fasulla
per farmi sentire
ma non ti scuote
nemmeno quella e china
sui libri continui a ignorarmi.
Mi viene così un impulso geniale
che può provocare la tua indignazione.
Lo so, è quello che odi e
allora mi sale un rutto bestiale.
Un ruggito che sgorga dal cuore
e come d’incanto t’accorgi di me.
Sai che non lo sopporto - mi dici,
nemmeno io, - ti dico: - che tu non
ti accorga di me.
© Franco Duranti – marzo 2018